È un primo segnale. La fondazione Banca del Monte di Lombardia ci ha accordato una cifra di 5000 Euro da spendere in cibo da poter acquistare per quei nuclei familiari che ne hanno bisogno. Per la prima volta infatti a Milano, dalla seconda guerra mondiale, si fa davvero la fame. Le immagini che si trovano su tutte le pagine dei giornali di file ormai chilometriche davanti a Pane Quotidiano sono icona di quanto sta accadendo in Italia e nel capoluogo lombardo in particolare. La città in cui si soffre di più.
Molta della middle- class, dei dipendenti, dei liberi professionisti, dei tantissimi precari che la Partita Iva l’hanno aperta grazie al vento riformista Prodiano e alla riforma Treu in particolare, oggi sono in grave sofferenza nella città più ricca d’italia. La sofferenza sta per tramutarsi in dramma, anche se l’assistenza sociale per il momento regge: è la dicotomia tra ricchi e poveri che si rafforza e insieme con lei la forbice tra chi ha di più e chi ha di meno. Con i primi che stanno sempre meglio e sono sempre più ricchi e i secondi che se la passano sempre peggio. Per questo noi di Milano Positiva vogliamo far un uso oculato attento ed etico della disponibilità che c’è stato riconosciuto.
Un contributo atto a comprare cibo e a distribuirlo tra chi ne ha bisogno. Non c’è più vergogna, non c’è più timore né ci sono remore nel fare vedere il proprio viso, da parte di chi la fame sta cominciando a farla.
La scienza del resto ha deciso che per proteggere le persone bisognava impoverirle e ha fatto questo con il contributo dell’inettitudine di una classe dirigente incapace, indetta, incompetente.
È solo questione di tempo, comunque
Ogni classe dirigente ha una sua Mani Pulite ad aspettarla. Arriverà il tempo, in cui qualcuno risponderà di un allarme sociale in cui, nel picco della pandemia del 2021 abbiamo il 30% di terapie intensive occupate da casi Covid. E si grida all’emergenza.