Immaginate un figlio che stia accudendo il padre gravemente malato. Immaginate il suo dolore e immaginate ancora cosa possa provare sapendo che il padre, uomo noto al mondo per aver ottenuto risultati straordinari nel mondo del motociclismo, si trovi coinvolto in uno di quei meccanismi tremendi del giornalismo. In cui si racconta del suo decesso anche se le sue condizioni gravi, al decesso non lo hanno ancora portato. Immaginate cosa possa significare per un uomo che stia accompagnando un padre sofferente, essere costretto a guardare il cellulare che squilla ogni minuto con 120 messaggi che arrivano nel volgere di pochi minuti in cui parenti amici e giornalisti ti chiamano per farti le loro condoglianze. Mentre tuo padre è ancora lì accanto te, sofferente ma vivo
Immaginate con quale predisposizione d’animo un uomo possa accettare questa condanna di considerare il proprio papà morto, quando invece è ancora lì con te. E a cagione di ciò tu sia costretto a smentire la notizia per rispondere agli avvoltoi che ne hanno già consegnato il cadavere tra le fauci di un giornalismo che, in nome dello scoop, e dell’arrivare per primi considera legittimo dare una notizia senza averla prima verificata. Tutti possono sbagliare, ma c’è errore ed errore. Una cosa è dare per concluso un affare per la vendita di tubi o per l’acquisto di un calciatore. Un’altra è dare per morto un uomo ancora vivo. Un giornalista dovrebbe sempre e comunque fare una verifica incrociata delle notizie, prima di pubblicare. Ma oggi chi arriva primo spara la notizia sui propri social oppure sulla pagina del sito per cui lavora. Significa poter andare all’incasso con la pubblicità, significa sgomitare per farsi largo nella concorrenza. Significa farsi conoscere. Significa appagamento egolatrico. Ma non è giornalismo. Quanto accaduto in queste ore a Fausto Gresini attaccato da una malattia e a suo figlio Lorenzo è quanto di peggio potesse accadere al mondo del giornalismo e alla dignità, violata, di una famiglia. Le scuse non bastano.
Ma ad ogni modo porgiamo quelle di questa piccola redazione di una Aps.