Non se ne sentiva il bisogno. Non adesso, non in queste ore, non con questa pandemia. Tuttavia è successo e tanto vale prenderne atto. Si vota in tutta Europa e solo pochi giorni fa in Portogallo. C’è la pandemia ma se c’è un Paese che fa registrare numeri migliori e più contenuti rispetto ad altri, questa è l’Italia.
Una crisi senza sbocchi, in questo momento, perché il Premier Giuseppe Conte sale al Quirinale senza sapere cosa potrà accadere, sebbene una certezza vi sia: Matteo Renzi le elezioni non le vuole, perché sa che tornerebbe a lavorare nell’azienda del padre. Mentre l’altro Matteo, Salvini, le elezioni le vuole subito, ora, adesso. Se si va al voto Salvini sarà il prossimo Presidente del Consiglio e dunque quale occasione migliore per dimenticare il Papeete, l’estate 2019, e le sue dimissioni da Ministro. In mezzo però c’è Sergio Mattarella che con una nazione in ginocchio economicamente, con due milioni di persone che rischiano di perdere il lavoro e le varianti impazzite del virus che potrebbero complicare la vita ad un popolo che fin qui ha rispettato i lockdown e contenuto il virus, non se la sente di dare incarichi a governi che non abbiano la certezza di poter continuare con solidità il proprio cammino.
Per questo motivo la crisi è al buio. Questa volta davvero nessuno sa cosa potrebbe accadere. Sarà Conte Ter allargato a esponenti di Forza Italia? Silvio Berlusconi è un uomo che neppure quando colpito dal Covid e costretto dai suoi 84 anni a fare i conti con gli sforzi dell’età, si è mai arreso. È una chance doppia quella che gli si offre: un governo subito, dove lui tornasse protagonista o la promessa di essere candidato a Presidente della Repubblica, una volta che il centrodestra vincesse le elezioni? Se l’uomo stia ponderando le proposte è probabile che scelga l’uovo di oggi alla gallina di domani. Facile immaginare la campagna devastante che gli verrebbe preparata contro, qualora davvero si preparasse a diventare Presidente della Repubblica. Rispunterebbero le inchieste, le veline, la nipote di Mubarak. Potrebbe andare al Quirinale uno con questo curriculum? Difficile. Invece Silvio può uscire di scena da protagonista con altri due anni di legislatura, mettendo al sicuro comunque le sue aziende. Dovessimo scommettere 50 cent, staremmo per dire che il governo Conte – Berlusconi è pronto ad essere varato.