A poche ore dalle incredibili immagini dell’assalto al Parlamento americano da parte di Buffalo Bill e dello spirito dei Tea Party americani, usi ad obbedire alla violenza sovranista e razzista del loro comandante in capo, Milano invece dà un piccolo segnale di coscienza sociale.
Alla metropolitana di Rovereto, zona Viale Monza, a ridosso di piazzale Loreto, è stato posto il montascale per cui Milano Positiva aveva indetto una raccolta di firme. L’inizio di un percorso che, anche grazie alle Olimpiadi, porterà tutte le fermate della metro ad avere un montascale per disabili. Ad oggi ce ne sono 50 che risultano sguarnite di qualunque sostegno per chi vive il disagio di doversi muovere in carrozzella. Una cosa apparentemente semplice e civile, ma che in quaranta anni non era riuscita ad alcuna forza sociale partitica, il che significa che seppure simbolico il gesto è di quelli che lasciano il segno.
Il Comune, nella persona dell’Assessore alla mobilità Marco Granelli, ci ha fatto sapere che il collaudo avverrà entro la prossima settimana, per essere pienamente operativi entro la fine del mese di Gennaio.
Mentre siamo in piena pandemia e il racconto della nostra città è quello di una comunità ripiegata su se stessa dalla paura indotta da uno story telling che narra solo disgrazie e angoscie; a fronte della capitale più importante del mondo assaltata da guappi in maschera dell’America profonda, capaci di comportamenti riconducibili in una scala di crescita evolutiva ai primi passi dell’uomo scimmia di alcuni millenni addietro, Milano invece dà un segnale di crescita collettiva, di partecipazione individuale, figlia di una cultura del lavoro e del rispetto per la persona. Milano Positiva si è spesa proprio per partecipare a questo cambio di cultura sociale. Partecipare per dare un diverso segno di vitalità e di coscienza comune in cui il contributo di tutti diventa volano di una crescita collettiva. Vi facciamo per questo vedere le immagini e l’intervista con il Presidente di Milano Positiva, Gianni Zais