Di che colore siamo, oggi? È l’ultimo dei quesiti entrati nel gergo volgare nazionale, conseguenza dell’Italia a colori psichicamente diventata instabile. Esattamente come un soggetto socialmente pericoloso La Nazione muta i suoi colori di giorno in giorno, ormai. Sottraendo ed aggiungendo nuove tonalità cromatiche per definire la propria psicopatologia, declinando ulteriore confusione e aumentando il disagio sociale dei suoi cittadini
La nazione si sveglia ogni giorno con un colore diverso, con restrizioni ed rallentamenti esattamente come se fosse recluso in un istituto psichiatrico. Il livello di follia aumenta o regredisce in modo funzionale al livello di paura creata, sebbene il tasso di letalità del Covid sia sempre rimasto pari allo 0.3%
Ciò malgrado questo continuo mutamento cromatico rappresenta il paradigma della malattia inoculato dalle istituzioni dentro il contesto sociale. Proprio come accadeva negli Stati Uniti dopo 11 Settembre 2001. Ogni giorno il livello di allarme cambiava colore, fino a far credere al popolo che in un supermercato sperduto dell’Iowa, tra contadini pecore e mucche, un commando d’islamici di Al Qaeda avrebbe potuto compiere una strage.
Questo continuo scostamento è la febbre che indica la nostra malattia. La mutazione cromatica da giallo a rosso ad arancione poi di nuovo rosso, quindi giallo ma con il week end arancione ma con la possibilità, adesso, di poter diventare bianchi, mentre siamo rossi ma fino a domani perché poi si diventa gialli, declina in modo paradigmatico il livello patologico cui siamo giunti, totalmente incapaci di ricondurre un fenomeno naturale, lo spill over, dentro i confini della razionalità.
Siamo ormai completamente preda della irragionevole paura cementata da mesi di angoscia instillata giorno per giorno. Metti la mascherina, non quella chirurgica, si quella chirurgica va bene. No devi mettere quella Ffp2, ma senza il filtro. No, invece, deve avere il filtro, allora meglio la FFP3, ma senza filtro altrimenti puoi infettare allora meglio mettere la chirurgica; no, meglio non mettere nulla perché la mascherina fa male, mentre invece è obbligatoria, anzi no, non è obbligatoria, è facoltativa, cioè è obbligatoria ma solo negli spazi chiusi, anzi no è obbligo indossarla all’aperto, ma all’aperto a che serve se basta il distanziamento. Ma non è vero perché il virus resta nell’aria, per 7 metri e 14 minuti: no, sono 14 minuti e 28 metri, allora meglio tenere distanze più pronunciate, allora restate tutti a casa. Ma è a casa che ci sono contagi prevalenti, per cui usate la mascherina anche in casa, anche per stare con vostra moglie, anche per fare l’amore con vostro marito, anzi indossatela anche per andare in bagno perché il virus si prende anche quando andate a gabinetto. Rischi maggiori se fate la cacca minori se fate la pipì. Ma ricordatevi di averla sempre con voi, ma chi l’ha detto, indossarla fa venire il cancro, lo dimostrerebbero alcuni studi, in realtà confutati da altre pubblicazioni scientifiche, e allora quali sono le riviste scientifiche accreditate. Per esempio Lancet. No, Lancet no perché prima ha detto che l’Idrossiclorochina fa male, e poi dopo due settimane ha detto il contrario, allora è qualche altra rivista, forse Nature, o il giornale medico di qualche ospedale, si ma quale ospedale, pubblico o privato….
La follia del multicromatismo sta peggiorando la salute mentale di chi governa, di chi amministra, di chi applica norme che mutano ormai in maniera sempre più veloce, da non capirci più niente. Oggi ho preso il caffè al bar sotto casa. È zona rossa, dovrebbe essere tutto chiuso. Dovrebbe poter aprire, il bar, solo in zona arancione, ma senza ingresso al bar, ma con l’asporto, per evitare assembramenti.
L’unico assembramento è la montagna di letame che soffoca il cervello mandato all’ammasso da un branco d’incompetenti.