Il Natale è il momento in cui si leniscono le ferite, in cui per un giorno è il senso della solidarietà a prevalere.
Noi come Milano Positiva intanto ci occuperemo di regalare a chi ha bisogno, nelle prossime ore, un momento di serenità. Sia alle famiglie della comunità cattolica sia a quelle della famiglie islamiche di Via Padova. È una questione di coerenza: l’abbiamo iscritto nel nostro Dna, quello di sostenere chi ha bisogno. E questo abbiamo fatto, facciamo e continueremo a fare. Naturalmente ci impegniamo ad offrire, nel nostro piccolo mondo di cui facciamo parte, il contributo in quota affinché le azioni verso cui tende l’agire umano abbiano sempre una finalità etica. Distribuire cibo a chi ha bisogno, aiutare chi ha perso il lavoro, sostenere le famiglie in difficoltà, essere vicini alle categorie sociali oggi più svantaggiate. Il nostro è un contributo che parte dalla testimonianza e si dispiega nell’effettiva capacità di portare poi un tributo concreto. Cibo, prima di tutto, essenza della vita, lievito senza cui le persone non potrebbero continuare il loro cammino. E allo stesso tempo una riflessione avveduta sul senso della coscienza individuale e sociale, quale leva per contribuire a rendere un pochino migliore la vita delle persone con gesti concreti. Non amiamo parlarci addosso. Il nostro motto è: prima di tutto, dare. Per questo il nostro grazie va a chi ha creduto in noi. Ai volontari, a chi ha donato qualche soldo per aiutare chi ha bisogno, alle parrocchie che ci hanno aiutato ad aiutare. Alla Comunità islamica, alle catene di supermercati come Unes che ci hanno aiutato a raccogliere cibo, e a Pane Quotidiano. Ai ragazzi che contribuiscono a rendere viva quest’esperienza. Loro sono il nostro (migliore) Natale.