Le immagini di un’Italia che torna a vivere e respirare che si assembra attorno ad un albero di Natale, per altro brutto e dono di una multinazionale come la Coca Cola, sono un segnale significativo. L’albero di Natale di Milano, come l’albero della vita ad Expo, rappresenta il rapporto con la terra, le radici e lo slancio verso il cielo, in una dualità armonica in cui alto e basso si conciliano.
L’enorme quantità di persone che si accalcano per vederlo dunque fanno qualcosa di bello, di vitale, di positivo. Dopo mesi in cui sono stati soffocati dalla morte cercano la vita. Ci sono arrivati da soli fino a lì? O ci sono stati spinti? O qualcuno ha soffiato affinché le strade tornassero a riempirsi e con loro negozi bar e ristoranti, affinché l’economia ed il danaro tornassero a circolare con la consueta velocità?
Perché le immagini di Roma, Milano e Napoli, oltre ad essere la consueta declinazione d’arroganza del sistema dei media, la quale dimentica che l’Italia è fatta di piccoli comuni e borghi dove ieri non c’è stato alcun ingorgo, ed è la prevalenza; sono l’effetto di una campagna mediatica e politica di categorie gravemente in sofferenza. “Stanno morendo tante persone” obiettano quelli che se ne fottono dei 70. 000 morti di tumore al polmone del 2020, e che non sanno dei 30.000 morti all’anno per resistenza antibiotica, come ha fatto sapere ieri sera il viceministro Silieri, che di mestiere fa il chirurgo.
Muoiono tante persone ogni giorno e diamo per assodato che accada per Covid senza aver letto neppure una cartella clinica e dando per scontato che ci comunica queste notizie sia in buona fede e non magari un ente corrotto, come dimostrano le note vicende sul piano pandemia il cui scandalo è di tale gravità che in uno scenario di guerra si prefigurerebbero pene capitali. Pur dando per scontato che il gregge e il suo pecoraio stiano dalla parte dei più forti, non dei giusti, resta il fatto che la gente in piazza c’è scesa perché ha avuto un via libera. E lo ha fatto indossando la mascherina all’aperto come al chiuso, salvo evidentemente non indossarla quando sta con la persone con cui si corica la notte, con cui fa l’amore. Si è messa in fila per fare un po’ di acquisti natalizi, come lo fa per andare al supermercato. Sentendosi elogiata se compra cibo, e bacchettata se invece compra dei regali natalizi. E il giornalismo italiano, fagocitato da una schizofrenia interessata, dopo sole 24 ore di Regione gialla, già chiede di richiudere tutto. Vi meritereste la peste manzoniana.