Dunque ci siamo. Il Natale è alle porte. Si avvicinano i giorni frenetici dello shopping compulsivo. Ma anche del riavvicinamento intrafamiliare, dei cenoni e delle veglie, della spiritualità per nascita di Cristo che rinnova una promessa di salvezza e di coscienza.
Eppure mai come quest’anno siamo chiamati ad un esercizio di responsabilità. Di responsabilità verso noi stessi e verso quanti governano questo paese. Verso la gravissima scoperta fatta da Report, per la condotta assunta da Ranieri Guerra direttore OMS, per la sua tracotanza, per l’alterigia sprezzante mostrata verso il suo Paese, per l’atto di diserzione verso la sua nazione in guerra. Il codice militare, in caso di conflitto, richiederebbe la pena capitale.
Siamo chiamati ad un esercizio di responsabilità verso l’irresponsabilità dei nostri governanti. Irresponsabili per la coscienza che hanno che il virus non è stato isolato. Che il tampone, che il virus dovrebbe indiviuarlo, lo cerca attraverso il reperimento di sole tre tracce genetiche, il fattore genetico N, E, e RpRd. Tracce che individuano vescicole extracellulari ed esosomi, che possono essere reperiti anche da fattori diversi da quello del virus, come assume il Prof. Scoglio; e che procedono attraverso cicli di amplificazione che sono superiori a quelli consentiti: dovrebbero i cicli essere non superiori a 25, di solito invece sono utilizzati tamponi con cicli di amplificazione superiori a 35.
Dovrebbero rispondere, coloro che siedono al governo, della ragione per cui si decidono misure restrittive della libertà personale, poste in essere con un atto amministrativo e dunque senza forza di legge, accettando che ogni giorno siano presentati numeri sulle positività senza piena cognizione scientifica. E numeri anche sui decessi, senza che abbiano un nome, una cartella clinica, per stabilire e far conoscere l’eziologia della malattia e il decorso che ha portato al decesso. Basiamo i nostri comportamenti e accettiamo misure restrittive senza che le condizioni minime per il loro esercizio siano quanto meno reso note. Si declinano misure straordinarie, extra legem, in violazione dei principi base su cui poterli esercitare: cioè il diritto di erudire chi deve subirle, delle reali condizioni sanitarie del Paese. Per la precisione: negli ultimi 5 anni l’Italia ha avuto 650.000 morti l’anno. A fine novembre 2020 contiamo 537.000 decessi.
Sulle cure attualmente disposte dai medici verso i pazienti Covid, abbiamo evidenze empiriche che Desametasone, Idrossiclorochina, Remdesivir, Terapia del Plasma, anticorpi monoclonali hanno dato ottimi risultati. Oms, Iss, Aifa, sono ripetutamente intervenuti per ammonire sull’uso di questi farmaci, anche grazie a studi pubblicati su Lancet, la più importante rivista scientifica: studi poi ritirati. Pende un ricorso davanti ai giudici del Consiglio di Stato dopo l’impugnazione di 74 medici italiani che rivendicano il diritto a poter utilizzare farmaci ( in particolare l’idrossiclorochina) che ha dimostrato di funzionare.
Occorre una prova di maturità davanti a questo uso spregiudicato del potere, davanti alla manipolazione dell’informazione. Per cui chiunque sottolinei l’illiceità di queste condotte, la falsificazione e la mistificazione di dati, denunciati anche dal Governatore Zaia, viene subito isolato. L’uso spregiudicato e irresponsabile dei numeri, delle cartelle cliniche, persino dei morti e delle causa dei decessi, non ha mai comportato l’individuazione dei responsabili e la richiesta di dimostrare, scienza alla mano della veridicità di quanto assunto come vero. Svuotata la democrazia, dimostrata la manipolazione dei dati, assunto che su più di un vaccino non abbiamo contezza dei suoi effetti nel lungo periodo, parole della Dott.ssa Gismondo, che preferirebbe i vaccini preparati con il metodo classico, più sicuri, ci troviamo davanti alla soglia di un abisso. A dover scegliere se poter ancora essere liberi o deliberatamente scegliere se diventare schiavi.