È un’ipotesi cui starebbero lavorando al Cts. In realtà per tentare di scongiurare, questa soluzione: ovvero tenere i liceali a casa fino alla fine dell’anno scolastico. Ma partiamo dai dati, presentati da Roberto Battiston, ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana e che è un fisico. Sostanzialmente, sostiene Battiston, i contagi prevalenti vengono da fonti attive che sono compresi tra i quindicenni e i ventenni. In pratica è attraverso di loro che si determinerebbero i nuovi focolai che da settembre avrebbero prodotto un forte aumento dei contagi. Le scuole, soprattutto quelle dei licei e degli istituti tecnici, avrebbero provocato la bolla. C’è dell’altro: gli studenti non avrebbero provocato questa bolla dentro gli istituti scolastici. Ma fuori. Per strada e soprattutto dentro i mezzi pubblici: autobus, tram e metropolitane. Dunque non si dovrebbe intervenire nei plessi scolastici ma sui mezzi pubblici. Ingressi scaglionati su tutti i mezzi di trasporto. Scuole con orari flessibili e magari allungati anche alla domenica, per scongiurare i contagi. Siamo pronti? Abbiamo aumentato le corse?
Abbiano incrementato le ore di scuole scaglionandole anche al pomeriggio e alla domenica? Abbiamo aumentato le corse dei mezzi, acquistato i Counters per bloccare il numero degli ingressi oltre una certa soglia? Abbiamo dislocato personale di servizio atto al controllo per evitare assembramenti? Abbiamo coinvolto i ragazzi a rendersi conto, con visite ospedaliere nelle terapie intensive, per capire cosa sia il Covid? No, non l’abbiamo fatto. E quindi: blocchiamo ristoranti che hanno tutti i protocolli di sicurezza. Blocchiamo i bar in cui prendersi un cappuccio e una brioche seduti è considerato quasi reato penale; si obbliga a consumarli all’aperto in queste ore, in cui anche in pianura (anche a Milano) è arrivata la neve: contribuendo al rischio di psicosi Covid.
Costringiamo milioni di italiani a restare chiusi in casa e a non potersi neppure fare un giro in montagna per farsi una passeggiata nei boschi a respirare aria pulita. O ad andare al mare per fare altrettanto. Oppure di migrare nelle campagne tosco emiliane per farsi lunghe camminate tra gli alberi e i parchi; e decidendo di farlo per evitare il diffondersi del contagio, puntando a Rt 0,5. Ma nel frattempo dal 7 Gennaio riapriamo scuole e mezzi pubblici esattamente come prima. Determinando una terza ondata, per non averla elusa con adeguate misure di contrasto. E vanificando i sacrifici di questo Natale. Servirebbero ingressi scaglionati a scuola e diffusi su tutti e 7 i giorni della settimana. Limitazione negli accessi ai varchi dei mezzi pubblici con obbligo comunque di mascherina e distanziamento sociale. Aumento di autobus, tram e metropolitane. Ma si preferisce, ancora una volta, prima tenere tutti a casa, liberando la politica dall’ansia del liberi tutti, per poi ricominciare con i lockdown quando le scuole saranno di nuovo pieni di Covid. Il solito imbarazzante concerto di castronerie assortite, dalla banda del buco del Ministero della Sanità e dei loro soci a Palazzo Chigi. A che ora è la fine del mondo?