È certamente un argomento che suscita interesse. E anche grandi divisioni. L’angelo Crisanti, diventato un eretico nel volgere di poche dichiarazioni, nuova unità di misura della morale pubblica, diventa il paradigma di un momento sociale particolarmente confuso.
Il Professore, che si è fatto una verginità mediatica grazie al Governatore Zaia che l’ha voluto accanto a sé durante la prima ondata del virus, adesso fa dichiarazioni di puro buon senso ma viene considerato un reprobo e dunque scatta pavlovianamente il pestaggio mediatico, come per chiunque non assecondi quello che la vulgata mediatica decide.
E, sia chiaro, scienza ed informazione in questo momento sono dislocati su piani diversi e d’incomunicabilità tra loro. Ciò detto, Crisanti ha inteso sostenere che nessun vaccino che contravvenga alle regole cui deve essere soggetto può avere liceità ad essere inoculato. Poiché però si parla di interessi miliardari le camicie nere del giornalismo gli sono saltati addosso, nell’intento di mettergli il bavaglio. Tutto questo mentre a rimanere silenziata è la sofferenza di centinaia di migliaia di famiglie che in questo momento vivono una sofferenza economica autentica, prive anche del cibo da mettere a tavola. In qualunque grande municipio di una città metropolitana troverete famiglie che hanno esaurito le risorse. Sono senza cibo e non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena. È una sofferenza che sta per esplodere e che a breve farà danni ingenti, soprattutto quando quel milione di posti di lavoro tenuti ancora in vita per decreto, salteranno per aria una volta che scatteranno i licenziamenti e i fallimenti a catena di molte grandi, piccole e medie imprese. Una situazione che noi di Milano Positiva abbiamo già registrato e denunciato e che malgrado tutto continuiamo a vedere crescere. Il punto di saturazione è vicino, ma non c’è nessun saturimetro a misurare la povertà, in questo momento. Quando il silenzio dei poveri si trasformerà in violenza di piazza, qualcuno si accorgerà della manipolazione in corso in questo momento nell’informazione. Non sfidate l’ira dei giusti, senza essere pronti a pagarne le conseguenze.