Avrebbe dovuto scatenare l’inferno. Provocare tumulti di piazza, scontri e assalti ai palazzi del potere. Invece è passato quasi inosservato con la gran parte della stampa che ha occultato la notizia. Nino Caianiello, già condannato a tre anni di carcere, sotto processo a Milano e arrestato mesi fa, dichiara candidamente a Report che la politica cerca i voti della mafia, della ndrangheta “perché anche loro votano”. Dice chiaramente che c’è una spartizione di mazzette tra forze politiche (di maggioranza ed opposizione, in Lombardia) afferma che queste servono a pagare i costi della politica e ci spiega anche che il costo delle mazzette è di molto salito. Negli anni 80 e 90 oscillavano tra il 3 e il 4%, adesso invece oscillano tra il 7 e il 10% anche se, lo dice ancora Caianiello, molti imprenditori pagano a volte di meno non disponendo, a causa della crisi, della necessaria liquidità. Uno scandalo di portata nazionale che dovrebbe fare sobbalzare sulla sedia, tanto che la procura di Milano si è fatta consegnare la trasmissione al fine di valutare le parole di Caianiello. Il quale, e dovremmo domandarci cosa lo spinge oggi a vuotare il sacco ad una trasmissione di RAITRE, parla candidamente delle complicità, degli appalti, fa nomi e cognomi delle persone coinvolte. Report, che fa ottimamente il proprio lavoro, va ad ascoltare le persone coinvolte da Caianiello e tutti confermano. Tutti affermano di aver pagato, tutti dichiarano che la politica in lombardia, soprattutto negli appalti si muove attraverso un sistema corruttivo di cui tutti sono partecipi. E infatti il giorno dopo in Regione Lombardia e a livello nazionale se ne stanno zitti.
Poi la sanità non funziona, scopri che non bastano gli ospedali, che non ci sono i medici, mancano gli infermieri e che tra due settimane vedremo i militari per strada ad allestire ospedali da campo. E ti viene in mente in quel momento che le associazioni come la nostra lavorano per dare un po’ di cibo a gente che ha perso il lavoro perché anziché interessarsi della cosa pubblica, chi di dovere, s’è fatto i propri interessi sbattendosene altamente di chi soffre. Viene voglia di mollare tutto ed emigrare.