Nel vortice impazzito dei decreti del presidente del consiglio è in arrivo un’importante novità. Per accedere ai mezzi di trasporto o per entrare al ristorante dovremo o obbligatoriamente scaricare l’App Immuni. È il primo, importante passo, per un tracciamento obbligatorio di tutti i cittadini sul nostro territorio. La misura sarebbe allo studio di Palazzo Chigi. Gli effetti sono facilmente immaginabili: supponendo, come dicono alcune statistiche, che parte della popolazione sia stata colpita per almeno un 10% dal virus, cioè circa 6.000.000 di persone, con asintomaticità per il 95%, un numero di malati pari a 5- 6%, ovvero 300.000/330.000 unità e un tasso di mortalità previsto attorno allo 0,3%, ma calcolato sulla popolazione complessiva, cioè 200.000 morti su circa 60.000.000 di persone (attualmente siamo a 38.000 morti) il Governo italiano, non riuscendo più a tracciare i positivi con i tamponi, deciderebbe di rendere obbligatorio il tracciamento da parte degli italiani. Cosa significa? Significa che dobbiamo attenderci nel worst- case, 170.000 morti nei prossimi sei mesi. Se così fosse vuol dire che un italiano su dieci risulterebbe positivo, e con un Rt=2, almeno un altro 20% di italiani verrebbe colpito dal virus, avendo un totale di 18.000.000 di positivi. A quel punto, stando alle tesi del professor Crisanti, dovremmo adottare drastiche misure di contenimento. Quali? In linea teorica, solo per fermare il numero dei contagi occorrerebbero tra i quattro e i sei mesi di lockdown totale. Le misure di cui sopra, tuttavia, non potrebbero da sole bastare. Ammettendo che nella primavera del 2021 arrivi il sospirato vaccino, dovremmo a quel punto attenderci altre misure draconiane. Quali? Ragionevolmente l’obbligo di vaccinare l’intera popolazione con un vaccino anticovid. Il vaccino dovrebbe essere obbligatorio per tutti, a partire dalla popolazione più anziana, poi i malati di Covid seguiti dalle persone più prossime ai malati e poi tutti coloro che lavorano nelle strutture pubbliche: ospedali, Rsa, prima di tutti. Anche qui dobbiamo attenderci, secondo i dati della scienza, una normale reazione negativa al vaccino, da parte di una ristretta parte della popolazione che dovrebbe oscillare attorno allo 0,1%. Dovremmo calcolare in questo caso circa 60.000 morti, a seguito della reazione. Arriveremmo dunque a metà della prossima stagione con circa 230.000 morti.
Questo secondo quanto asseriscono i numeri della scienza. È un numero contenuto di morti, se consideriamo che la Spagnola ha fatto 100.000.000 di morti.
Il Presidente dei virologi Giorgio Palù, in realtà, ha asserito che i positivi non sono malati, e che non tutti quelli che sono positivi possono contagiare, sostenendo che i dati fin qui presentati sono enfatizzati, perché in realtà il numero dei malati e dei letti occupati è molto più bassa. Negli ospedali sarebbero ricoverati molti anziani che, positivi, sono considerati un pericolo per i loro familiari, ma in realtà avrebbero una bassa carica virale. Ragione per cui, ha detto Palù, la diffusa paura sarebbe frutto dell’unica vera pandemia, quella del terrorismo mediatico e della disinformatia italiana.
Noi però non ci lasciamo ingannare da Palù, solo perché è titolato a parlare di virologia. E auspichiamo un lungo inverno nucleare chiusi nei bunker. Come disse Einstein, dopo un’ipotetica terza guerra nucleare, la quarta sarà condotta con mazze e bastoni.
Per fortuna abbiamo uomini che hanno capito quello che va fatto. Bloccare tutto, chiudere tutto per quattro, sei mesi. Poi vaccinarsi. Auguri.