Tenervi prigionieri. Chiudervi nelle vostre case. Farvi temere per il futuro. Trattarvi come soggetti non razionali. L’uso che La Stampa sta facendo del fenomeno Covid, un virus pericoloso, non c’è dubbio, è quello di portarvi sulla soglia della follia, della perdita del controllo, dell’uso irrazionale dei mezzi di cui disponete per scomporre qualunque fenomeno e ricondurlo ad una piena cognizione del suo portato.
Il virus Sars Cov -2, più noto come Covid 19 o Coronavirus, è una patologia che può aggredire diverse parti del corpo: i polmoni, il cuore, il fegato e secondo una recente scoperta anche il cervello: questo potrebbe spiegare l’improvvisa caduta di intelligenza di molti giornali. Del virus sappiamo che produce delle coaugulazioni intravascolari disseminate, che sono causa di trombosi che possono poi colpire i polmoni o il cuore in particolare. Sappiamo anche che il virus si può depositare sulla ciglia dei polmoni. Se accade si può risultare positivi al.virus, ma non significa essere malati. Si può restare asintomatici e avere una bassa carica virale. Può accadere che invece il virus penetri dentro i polmoni. Allora si manifesta la malattia. C’è una bella differenza. Tra i 10.000 positivi che sono riscontrati ogni giorno, dati Gimbe, oltre il 93% è asintomatico.
Altra rilevazione: se oggi facciamo quasi 200.000 tamponi al giorno ( dobbiamo arrivare a 300 mila, siamo ad una media di 160.000 negli ultimi giorni) è evidente che troveremo sempre più positivi. Quanti positivi abbiamo oggi in Italia? Una media compresa tra il 3 e il 10% degli italiani, ovvero tra 1.800.000 persone e 6 milioni di persone. Questo significa che l’assurda rincorsa che stiamo facendo ogni giorno ad indicare il numero dei positivi, che indicati così non vuol dire nulla, così come del numero dei morti, senza dire chi è morto e di quali patologie visto che si solo Covid non si muore, dovrebbero indicare già così quanta cattiva informazione si sta facendo. Ma ha uno scopo preciso. Mettervi paura. Rendervi persone in preda all’irragionevolezza. Una pacchia per pochi. Sempre gli stessi. Che con la vostra paura si arricchiscono.