Il Governo ha deciso. Mascherine per tutti, sempre, anche all’aperto. Anche nei luoghi di lavoro. Aumentano i contagi, che ricordiamo non vuol dire essere automaticamente malati e neppure contagiosi se la carica virale è bassa, ed allora l’esecutivo Conte ha deciso. Misure draconiane per tutti, prologo, se i numeri aumenteranno com’è prevedibile, di un nuovo lockdown che ci riporterà indietro di un secolo economicamente; come nel secondo dopoguerra: alla miseria e alla fame. La situazione attuale dice che i contagiati sono molti e in aumento gli ospedalizzati, e le persone in terapia intensiva. Poco oltre i 3000 i ricoverati e sopra i 300 le persone in terapia intensiva. Numeri che certamente colpiscono se consideriamo che in Luglio eravamo a mille ospedalizzati e meno di 40 persone in terapia intensiva. Eppure bisogna considerare che la situazione in questo momento rientra ancora in una fisiologica naturalità. Il virus in fase uno è assolutamente simile a un raffreddore che si aggrava in fase due e in fase tre
L’uso della mascherina, certamente consigliabile, come il lavarsi le mani e tenere il distanziamento sociale, non è tuttavia uno strumento di certezza assoluta da un punto di vista sanitario. Del resto bisogna considerare che i droplet vengono contenuti dalla mascherina, ma non completamente eliminati. Inoltre va aggiunto che la mascherina ha senso indossarla se le condizioni in cui ci si trova sono di assembramento. Non nascondiamoci dietro ad un dito però: se il Covid viene descritto e trattato come la peste manzoniana per cui una stretta di mano ti contagia, allora dovremmo avere la coerenza di dover chiudere tutti i luoghi di promiscuità: i bar, i ristoranti, i negozi, i cinema, i teatri, gli uffici pubblici, banche e poste, i centri commerciali, il trasporto pubblico, gli aeroporti e le stazioni. Praticamente considerando ogni essere umano un potenziale veicolo della malattia, allora dobbiamo rinchiuderci a casa tutti. Forse per un anno, forse due. A quel punto avremo un’era post atomica. Di povertà assoluta magari con un pianeta riforito.
Prima di chiudere tutto pensiamoci. Perché creare il terrore genere paura anche nelle generazioni future costrette a vivere in un incubo. E in nessun incubo ci si può salvare dal sangue. Che presto o tardi rischia di scorrere a voler creare una nazione Hikimori. Se per salvare dalla malattia decidi di uccidere una nazione, forse non stiamo facendo la cosa giusta. Indossiamo tutti la mascherina, laviamoci le mani e teniamo le distanze. Ma facciamo l’amore, andiamo al bar, al ristorante, al cinema, usciamo con gli amici e andiamo per strada, passeggiamo per le città e nei boschi. Continuiamo a vivere. E abbracciamo e stringiamo le mani delle persone cui vogliamo bene. Prima e dopo un abbraccio laviamole. Non rinunciamo ad essere umani