Il Governo Conte ha accresciuto il suo consenso. Lo dicono i sondaggi che hanno visto triplicare sulla pagina Facebook del Premier le persone che lo seguono. Anche i sondaggi lo confermano: un italiano su due apprezza il Presidente del Consiglio. Sarà per quell’aria perbene, sarà per quell’eleganza naturale, sarà perché il portato di Conte appare essere quello dell’uomo che sa prendere decisioni anche impopolari.
Sarà perché sui social appare ora serio e compassato, ora brillo alla fiera del vino di Verona, ora abile giocoliero con il pallone. In Italia fa punteggio.
Peccato tuttavia che al devoto Premier (a Padre Pio, essendo pugliese) fin qui non è riuscito il miracolo più importante. Dopo aver annunciato misure a pioggia per il popolo delle famiglie e delle imprese, all’italiano medio è rimasta la figurina di Conte che gioca a pallone, ma non un euro nelle tasche. Non un soldo alle imprese gabbate dalle banche che non si fidano della garanzia dello Stato, considerato un passo sotto la delinquenza comune: e quindi inaffidabile. Non un soldo alle partite IVA e ai liberi professionisti. Qualora beneficiati dei 600 Euro di Marzo, dei mesi di Aprile e Maggio non c’è notizia. Mentre ogni libero professionista s’è visto recapitare il mutuo o l’affitto da pagare.
Due pesi e due misure come sempre. Quando c’è da prendere lo Stato non perde tempo e presenta il conto: tanto da aver già detto che l’anno fiscale bianco proposto da Salvini resta una boutade da post -mojito. Quando c’è da dare allora non bastano i mesi. E così nel paese in cui erano stati messi a disposizione 900 miliardi per il popolo, 15 mila euro a testa donne e bambini appena nati compresi, il popolo non ha visto un soldo. Finiti dentro qualche yacht in compagnia di arrivisti ben pagati in cui si considera il rumeno uno che puzza, e l’extracomunitario un indesiderato, mentre si fa carriera tra un letto e un palazzo, tra un palazzo (del potere) e un letto.
Il distanziamento sociale auspichiamo duri ancora a lungo. Perché qualora s’interrompesse qualcuno potrebbe decidere di manifestare con calore individuale la sua benevola partecipazione democratica, direttamente sulla faccia di alcuni dei rappresentanti che contano. E non è detto le teste restino al loro posto. Impressionismo post coronavirus, o verismo post- contemporaneo.