Ospedale di San Donato: la notizia è venuta fuori per caso. Pubblicata sul Corriere della Sera, ha generato una ridda d’interpretazioni.
Intanto, i fatti: da mesi, all’Ospedale di San Donato Milanese alle porte di Milano, una parte dei posti letto, circa 70, sono occupati da miliziani libici impegnati in guerra in Libia.
La struttura medica ha deciso di accoglierli e curarli perché il Governo libico paga tutte le cure. Risultato: se dai 70 posti a militari libici impegnati in un conflitto, che in questo momento li vede impegnati contro i Turchi, va da sé che quei posti non potrai darli a 70 italiani.
Il punto però è che nessuno sapeva di questa cosa. Proprio oggi l’Assessore alla Sanità della Regione Lombardia dovrà venire a riferire in aula. Per spiegare come sia stato possibile che si sia venuta a determinare una situazione come questa.
Rimane inspiegabile la ragione per cui un ospedale, convenzionato con la Regione, che esercita un pubblico servizio, abbia potuto decidere di comportarsi come un ente privato.
Secondo quanto si apprende, il gruppo San Donato avrebbe sottratto posti letto al Ssn e curato in Lombardia soldati libici senza neppur avvisare la Regione.
” I margini di tolleranza e sudditanza dimostrati dalla Regione in questi anni verso i singoli comportamenti “anomali” dei privati convenzionati sono problematici.
Solo nelle ultime settimane questa vicenda e quella dei rimborsi sui farmaci da file F hanno dimostrato che anche quando i pochi controlli o le segnalazioni di funzionari coraggiosi mostrano gravi irregolarità, la Regione cerca di mantenere un profilo basso.
Non agisce in modo deciso e non scoraggia la reiterazione di tali irregolarità, limitandosi a comminare sanzioni inefficaci” ha dichiarato Michele Usuelli, consigliere Regionale di +Europa-Radicali e medico pediatra del reparto di neonatologia.
La quale in questo specifico caso sarebbe stata completamente tenuta all’oscuro di tutto; permettendo di portare uomini stranieri coinvolti in un conflitto internazionale, senza che nessuno fosse informato.
Il quale ha toccato un argomento che coinvolge i più alti livelli amministrativi della Regione. Sottolineando, per l’ennesima volta, le incongruenze della Regione. E la totale mancanza d’informazioni tra Ente ed istituzione. Davvero?
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