Solidando si trova in Via Calatafimi a Milano, nel cuore della città. Qui i conti correnti fanno registrare, pro capite, cifre da capogiro. Esiste però anche un mondo parallelo. Fatto di sofferenza. Solidando è un supermercato dove si possono trovare pasta, pane, cibo, beni di prima necessità per chi ha un figlio. Tutto gratis. Vi si può accedere solo con un Isee non superiore ai 2000 Euro l’anno. È qui che si trova la gente con un reddito mensile pari a 100.Euro al mese. È la povertà silenziosa, quella vera, quella che ha vergogna di mostrarsi e di dirsi.
A dare una mano molti benefattori privati, associazioni, il banco alimentare; e tanti volontari che qui prestano servizio al banco o sugli scaffali per depositare i quintali di beni che vi approdano quotidianamente. Un’esperienza unica e in qualche modo assolutamente particolare, alla luce del fatto che, lo dicono i dati, nel Periodo di riferimento che va da maggio a settembre 2017 le tessere distribuite sono state 241 per un totale di 695 persone assistite (di cui 58 bimbi sotto i 3 anni)
I Paesi di provenienza sono stati: Egitto 40 %; Italia 26%; Marocco 13%; altri 21%
• Confezioni distribuite 28290; kg di prodotti 18757.
Situazione ad ottobre 2018:
-tessere distribuite 275 per un totale di 750 persone assistite (Tessere infanzia 55)
• I paesi di provenienza delle persone aiutate : Italia 37,5%; Egitto 21%; Marocco 15%, altre nazionalità 26,5%
-Kg di prodotti distribuiti fino a ottobre 2018: 91.840 kg
Un dato rilevante è il numero di italiani che sono sono stati assistiti nel 2018. Sono aumentati dell’ 11% . Un numero che dice qualcosa d’altro rispetto allo story telling della città che cresce nell’opulenza. Specularmente aumentano i poveri nel più assoluto silenzio. Il senso della decadenza politica e della debacle dell’economia globale è nella precarietà sempre più colpevolmente diffusa. Nell’indifferenza di una città che corre. Senza più neppure capire perché lo fa. L’approvvigionamento ha preso il sopravvento. Il materialismo determina un’identità cieca. Incapace di voltarsi verso dove l’uomo chiama