Ecco Milano dopo la notte di Capodanno. Colpi di arma da fuoco. Bossoli per terra. Tonnellate di botti sparati per strada. Bidoni della spazzatura rovesciati lungo l’arteria che da Corso Buenos Aires conduce a Piazza Duomo. Moto e biciclette rovesciate sul selciato. Bande di ragazzotti ubriachi dediti a molestare le ragazzine per strada.
La ragione per cui Matteo Salvini spopola, non è difficile da comprendere. Se persino il Santo Padre perde la pazienza, vuol dire che la misura è colma. Significa che al netto delle cronache allegre e spensierate dei telegiornali di regime, sulla strada è altro quello che si registra. Tanto che la carrellata che vi propongo in questo breve video è la sintesi di una minoranza violenta. In grado però di spaventare e d’indurre a non credere più al racconto di chi dovrebbe fare cronaca. Milano a Capodanno, è stato qualcosa di spaventoso. Non s’è mai registrata una simile quantità di botti esplosi. Mai vista tanta liceità e tanta permissività nell’uso delle armi. Una cosa incredibile. Un tizio, jeans, giubbotto verde, maglia bianca, capelli lunghi e barba, verso le due mattino lungo Corso Buenos Aires ha fatto tutto quello che voleva.
Rovesciava cestini della spazzatura. Prendeva a calci moto biciclette. Una sola volante lungo l’intera via, quattro fermate di metropolitana. In piazza San Babila, gruppi di ragazzini lasciati a loro stessi hanno fatto quello che gli pareva. Violenza gratuita sfociata, dicono ancora le cronache, in due tentati stupri contro giovani donne e successiva aggressione contro una persona verso le 4.00 del mattino. Violenza ingiustificata. Pura sfogo irrazionale contro l’altro da sé. Esempio degno dei Drughi di Arancia Meccanica.
L’azienda municipalizzata nel frattempo passava a pulire quello che altri hanno messo sottosopra. La politica ruba? Anche i cittadini sono talora ladri di verità. Pronti a puntare il dito ma, voltato l’angolo, sono i primi a comportarsi come teppisti. Una sparuta esigua minoranza.
Pure troppi, comunque.