Come sta il personale ospedaliero?? In che condizioni lavorano oggi gli infermieri professionisti dei nosocomi milanesi e lombardi? Quali sono i loro turni e c’è sufficiente personale per dare una risposta alla mole di domanda che aumenta nel tempo? E le buste paga? Quanto guadagna un infemiere o un operatore sanitario oggi?
E le condizioni di sicurezza sono garantite nell’esercizio della propria professione?
Sono tutte cose che ho domandato a Vincenzo De Martino, segretario Generale territoriale della Fials. Un piccolo ma agguerrito sindacato che da anni denuncia le condizioni in cui si lavora oggi negli ospedali.
E a questo proposito: se manca il personale negli ospedali lombardi, se si viene costretti a turni massacranti di lavoro con gravi ripercussioni sui cittadini che in ospedale ci vanno per essere curati tempestivamente, allora perché si stanno cominciando a costruire nuovi nosocomi? Se i soldi ci sono, perché s’investono nel costruire ospedali nuovi e non nell’aumentare il personale in quelli già esistenti?
Non è un buon Natale per gli infermieri e gli operatori sanitari lombardi. Costretti a lavorare in condizioni talvolta veramente difficili. Nel marzo 2018 il vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, l’Avvocato Angelo Capelli si recò a sorpresa presso il Nosocomio Sacco di Milano. Senza preavviso ed entrando a sorpresa nel pronto soccorso trovò condizioni a dir poco precarie. Scoppiò sul momento un discreto putiferio. Giorni dopo ci furono le elezioni. Vinsero i gialloverdi. La cosa passò sotto silenzio. Del resto in Lombardia le file chilometriche, le attese infinite, le condizioni di chi lavora dovendo essere in tre posti contemporaneamente, non è attenzionato da nessuno. Nessun Tg ne parla. Nessun giornale, se non sotto la rubrica delle lettere al giornale, tratta seriamente questi argomenti. Degli ospedali si parla quando ci sono arresti per tangenti oppure quando i disservizi diventano spettacolo per i media: com’è stato nel caso delle formiche al Nosocomio di Napoli. Sotto l’albero nel 2019, ci sarà il carbone per chi crede nel lavoro e nel servizio agli altri. Mala tempora currunt.