Fascisti o pseudo tali. Gli ultimi li hanno beccati a Siena. Una delle città (ex) più rosse d’Italia. Non è che li hanno trovati con le figurine in mano, reduci da un fascismo militante da antiquariato. No, al contrario. In casa avevano un arsenale. Armi, Kalashnikov, pistole, bombe a mano.
Un fai da te bellico pronto all’occorrenza. “Se serve possiamo colpire in un attimo”. E siccome non amano i tempi morti, preferendo i morti, quelli veri, meglio se comunisti, si addestravano ad un intervento militare in una moschea. E non erano neppure tutti giovani quello dell’allegra brigata neonazista toscana. A quanto pare c’erano pure un paio di arzilli neopensionati ex dipendenti del Monte dei Paschi di Siena. Ovviamente fotografati e ripresi con le loro mimetiche e le loro armi sulle proprie immancabili pagine facebook. Vai a capire a cosa può condurre l’andropausa una volta accertata un’incipiente impotenza da terza età.
Il fatto è che Verona, Milano e Roma hanno fatto ormai proseliti. Persino Casapound, fin qui timida a causa di qualche pendenza giudiziaria appena superata da un’assoluzione completa dall’accusa di banda armata, ha ripreso a parlare come giustamente fa un’organizzazione paramilitare pronta ad un colpo di mano militare. E del resto tutte ste armi, una volta affastellate all’interno delle loro sedi devono necessariamente essere usate. A Macerata lo scorso anno sono partiti con anticipo sparando sulla folla contro i nemici di oggi: gli stessi dell’Alalabama del 1960. La gente di colore. Disdicevole dirà qualcuno di voi. Non secondo i sondaggi dell’apogeta del Salvinismo, tale Morisi, che declina un affabile sondaggio paraleghista, secondo il quale non ci sarebbe alcun pericolo fascista in Italia; chiedendo per questo a Salvini di andare avanti con la retorica dell’uomo forte al comando. Che tanto poi se non dovesse funzionare, c’è sempre la soluzione alternativa. Una bella sventagliata di mitra e un po’ di bombe. Qui a Milano noi ce ne intendiamo. Tra Piazza Fontana e Via Palestro sappiamo bene che significa per certi signori il concetto di democrazia.
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