Milano Positiva, la storia di Giulia

Milano Positiva, la storia di Giulia

Il celodurismo non è cosa nata oggi, nel mondo militare. Innanzitutto definiamo la parola celodurismo: è quel tratto di personalità maschile, che non ha paura di nulla, e che fisicizza la sua vita a mero scontro testosteronico. Io sono più forte di te, perché la mia forza, la mia capacità di menare, di picchiarti, mi dà il diritto di affrontare chiunque, nella convinzione che siccome posso farti male, la mia capacità d’intimidirti mi darà l’autorità di fare quello che mi pare. Giusto o no che sia. In genere, questi valenti supermen del nostro esercito, di solito entrati a farne parte con la scusa che credono nella patria, semmai giuntivi per manifeste incapacità di guadagnarsi lo stipendio in altro modo, pretendono per questo che per far parte del Corpo militare si debba dare manifestazione della propria superiorità. Adesso poi nell’esercito sono entrate anche le donne, normalmente considerate incapaci.


Giulia Schiff è una di queste nuove burbe. Di lei si parla sui giornali adesso. Perché questo cameratismo che farebbe parte dell’addestramento lo ha fatto vedere con dei video. Che sono arrivati al Corriere della Sera che li ha pubblicati. Ha superato tutte le prove, Giulia. Ammessa come ufficiale di complemento dell’Aeronautica. Ammessa al tirocinio a Latina con l’ambizione di voler diventare pilota delle frecce tricolori a Pozzuoli. Bravissima in tutto. Supera i test per diventare pilota, ma quando diventa una di loro deve pagare dazio. Si chiama “battesimo del volo”. Colpita su tutto il corpo a suon di schiaffoni da un gruppo di soldati, poi presa e costretta a dare testate contro l’ala di un aereo. Come dessert, scaraventata in una fontana, interna alla scuola, ma lontana da occhi indiscreti. È la tradizione.

Giulia è brava ma non accetta che i commilitoni la possano trattare così.

Perché essere soldati significa usare la testa: un guerriero sa battersi davvero quando all’abilità militare coniuga la capacità di saper pensare. Un soldato prima di tutto usa la testa e impara a rispettare. Così potrà chiedere rispetto. Invece il codice militare è banalmente un concentrato di teorie fallocentriche, di egolatria e di narcisismo patologico declinato con atti d’onnipotenza maschile. Un’aporia nel codice del vero guerriero. Atti che di solito sono impotente manifestazione di un ego ferito che tenta il riscatto contro chi è più debole di lui. “L’uomo vero”, per attenerci al linguggio della caserma, sa essere stratega di se stesso, sa comandare con un semplice sguardo. Non ha bisogno di mostrare la forza. Un essere umano si misura dal coraggio di avere coscienza di sé. Anche e forse soprattutto, in battaglia. Naturalmente i vertici del comando dell’Aeronautica militare, nulla sapevano, nulla vedevano. E se per caso questi comportamenti si producono, pazienza. Anche ciò è parte dell’addestramento. Per questa ragione Giulia è stata cacciata dall’ Accademia. Per carenza di attitudine militare. Insomma una donna, che ha le mestruazioni, il soldato non può farlo. Lo sancisce la tradizione del maschio italiano che nelle caserme garantisce una piena reificazione della teoria machista. Sono appunto quelli che in genere dopo un minuto di volo in battaglia, convinti di essere tronituanti opliti della falange italica vengono giù come polli. Basta tornare con la memoria al 17 Gennaio 1991. Ci servono guerrieri, per fare la guerra. Senza dire dell’art. 11 della Costituzione. Potrebbero bastare delle persone. Non dei bulli di periferia.

Ecco le immagini pubblicate dal Corriere della Sera

https://video.corriere.it/giulia-jasmine-schiff-nuovo-video-denuncia-frustate-pilota-vittima-nonnismo/84a0542c-1983-11e9-8af3-37b4f370f434