Milano Positiva, le Istituzioni contro il bullismo
Milano Positiva raccoglie l’appello contro il bullismo lanciato da Pablo Trincia. Sostenuto dal Ministero dell’istruzione e promosso anche dalla Rai, Pablo Trincia racconta prima di tutto di sé stesso. “Sono stato bullizzato anch’io: ci sono passato e so come ti senti. A te mi rivolgo: sappi che non c’entri nulla”
Trincia racconta di sé e spiega di aver vissuto questo problema nell’adolescenza. Segno che il fenomeno del bullismo non è vissuto solo nell’età della scuola primaria. Al contrario: il bullismo, la sua violenza, la sua tracotanza, non s’arresta. Anzi: procede con gli anni a macerare l’anima di chi non è stato nelle condizioni di difendersi. Trincia lo racconta bene in questo spot. Bullismo significa aggressioni, umiliazioni, insulti. La sofferenza all’ennesima potenza. “Ma il problema non sei tu” dice ancora nello spot al termine del quale compare un numero di telefono: 393 8129359. Quest’appello nasce anche da una considerazione importante che fa Trincia. Il fenomeno del bullismo comporta spesso indifferenza. Ed è certamente il male peggiore di tutti. Perché chi rimane vittima della violenza altrui spesso si sente colpevole della sua condizione. È un fenomeno analogo a quello della violenza subita dalle donne. La colpa, è il peggiore dei mali. La soluzione è quella di raccontare. Raccontare i fatti e gli stati d’animo. Indagare le ragioni di una sofferenza latente di cui ci si sente colpevoli, senza neppure sapere perché. Ciò che grava nell’anima di un individuo è il senso di solitudine da cui ci sente permeato. Si resta da soli quando la sofferenza si acuisce. Per questo è bene accogliere l’appello fatto da Trincia. Il bullismo, la.violenza, generano soprattutto la solitudine, di cui poi ci sente la causa e dunque colpevoli. Ecco, Milano Positiva intende portare il proprio contributo ad una giusta causa: la lotta al bullismo parte dal superare l’indifferenza.