Milano Positiva, l’immigrazione e la città senza muri

Milano Positiva, l’immigrazione  e la città senza muri. Un’ipotesi, una realtà, una condizione su cui lavorare?

 

Milano Positiva: il resoconto di una manifestazione,”Insieme senza muri” tenutasi a Milano dal 20 al 23 maggio di quest’anno. Un evento che ha portato in piazza un tema, quello dell’immmigrazione che è all’ordine del giorno nel linguaggio della politica comune. Al di là degli schieramenti, infatti, possiamo dire che due sono oggi gli orientamenti prevalenti.

Il primo è quello che sostiene che il fenomeno si governa con un’unica linea guida: vanno aiutati a casa loro. Una seconda linea invece sostiene che vadano aiutati ad integrarsi a casa nostra anche se ci sono stati recentemente dei cedimenti verso la prima linea: aiutati si, ma un pò anche e soprattutto a casa loro. Ciò detto rimane il fatto che queste due diverse filosofie convergono su di un punto: le opulenti società occidentali non fanno figli. E si pone un drammatico interrogativo sulla sostenibilità dei conti pubblici davanti al calo demografico e al contestuale invecchiamento della popolazione europea, soprattutto quella italiana. Per questo Milano Positiva vi propone le voci di chi questo tema lo affronta quotidianamente cercando di offrirvi entrambe le versioni sul piano squisitamente tecnico- amministrativo. Perché alla fine questo genere di fenomeno, che ha anche rigurgiti razzisti, va soprattutto amministrato. Qui vi propongo Emma Bonino. Ecco cosa ho scritto quel 23 Maggio sul palco a Milano al Castello Sforzesco http://www.insidemilano.com/tag/insieme-senza-muri/

…Ma una persona in particolare mi colpisce più di tutte le altre. È Emma Bonino. È stanca e si vede. Dal palco parla quasi rannicchiata, leggermente ingobbita. La malattia l’ha debilitata con il tempo, pur avendo vinto la patologia che l’ha colpita. Mi sorprende la sua volontà di esserci. Mi colpiscono le sue scarpe basse e semplici, mi colpisce questa donna che è stata sui palcoscenici politici di tutto il mondo che malgrado la fatica, non flette mai dalle sue posizioni. Un esempio di abnegazione. Lei con le sue movenze lente e il suo turbante. E questa voce che con il tempo resta forte anche se più flebile.

La manifestazione è stata tante cose. Un modo per far capire che l’accoglienza è nel DNA della città di Milano. Un modo per far capire che un’altra idea di mondo è possibile.