Milano Positiva indaga il cyberbullismo
Sul tema abbiamo messo a confronto due scuole negli scorsi mesi a Milano
Se lo sono domandati in un confronto pubblico gli studenti del liceo classico Sarpi di Bergamo all’interno del Festival dei Diritti Umani che ha aperto i battenti al Museo della Triennale di Milano.
Il tema ha come sfondo il cyberbullismo, il sexting, e tutte quelle forme di abuso dell’immagine di un ragazzo che può tradursi in sfruttamento e violenza. https://www.glistatigenerali.com/milano/bullismo-de-feo-serve-la-deterrenza/
Così sono andato a sentire un dibattito proprio tra studenti. Chi a favore e chi contro il controllo, da parte dei genitori, dello smartphone. Come sempre dai più giovani arrivano le risposte che il legislatore tarda a far arrivare. Soprattutto sul sexting arriva un messaggio forte e chiaro sulla crisi sistemica che coinvolge le famiglie italiane. Non sono più capaci le giovani coppie di arginare l’uso di Internet e il facile accesso al mondo della pornografia e della sua sottocultura legata al piacere che in realtà nasconde un irrisolto problema con il narcisismo patologico.
Il Piacere
Il piacere infatti ha a che fare con la coscienza del proprio sé e con la consapevolezza del proprio corpo e di quello dell’altro da sé. Invece ciò a cui assistiamo è il retaggio in chiave moderna della difficoltà che da sempre ha il nostro Paese con il tema della sessualità e della libertà prima di tutto di poterne parlare. Nelle immagini che vedrete, l’assunto è che il cyberbullismo costituisca una pericolosa incognita ed un potenziale nemico. Questa è la condizione che è passata. Il chiacchiericcio di fondo, invece, indica la poca consapevolezza che i ragazzi hanno del tema. E l’oltraggio prevalente è la sistemica debolezza delle famiglie dei più giovani. Ancorate a stereotipi ribellistici spesso adolescenziali che fa dell’attuale generazione di padri e di madri, il più nutrito numero di famiglie tatuate al mondo, in modo tribale, esprimono una recrudescenza infantile preoccupante; e declinano attraverso i propri figli la reificazione del rapporto tra uomo e macchina, nella peggiore delle ipotesi declinate da Karl Marx.
Una speranza però sussiste: alcuni dei ragazzi indicano la strada del dialogo, più che quella del controllo, da parte delle famiglie per trovare una soluzione. Noi di Milano Positiva abbiamo raccolto la loro voce
Il confronto tra studenti