Luca Marini è il sindaco di San Martino in Strada, in provincia di Lodi. Due settimane fa in Commissione Attività Produttive in Regione Lombardia denuncia la condizione di 64 dipendenti della ABB che annuncia il trasferimento della forza lavoro dalla sua cittadina a quella di Dalmine, in provincia di Bergamo. Cinquantacinque Km di strade strette o di autostrada Tem che costa 10 euro a tratta. Il che significa che per un lavoratore significherebbe percorrere 110 o più chilometri al giorno al costo medio di almeno 30 euro al giorno. 150 euro a settimana cioè 600 al mese solo per raggiungere il proprio posto di lavoro. “Certo, ABB non licenzia – dice il primo cittadino di San Martino in Strada – ma costringe i lavoratori a dare una tale sforbiciata al proprio salario che molti preferiranno lasciare l’azienda per andare altrove, se troveranno un’altra occupazione. Il tutto deciso sopra le teste dei suoi dipendenti e senza avvisare le istituzioni. È il potere delle multinazionali che decidono della nostra vita. Intanto aprono uno stabilimento identico ( produce quadri elettrici a bassa e media tensione) in Bulgaria investendo diversi milioni di Euro”
Una testimonianza importante che dice come le piccole realtà degli 8000 comuni italiani possono essere, a seconda delle esigenze d’impresa, usati o fatti sloggiare. Il tutto sulla pelle della gente che, per questa ragione, deve all’improvviso accollarsi oneri maggiori e dunque buste paga più leggere, senza considerare quale impoverimento si produca nelle famiglie che sono indotte a rinunciare a se stesse.
Un passaggio pieno di dignità che racconta della condizione sub – judice cui sono ridotte le persone che cercano o che hanno trovato un lavoro oggi. Fino a che punto il capitalismo, e dunque la movimentazione di capitali, può legittimare di trasformare le persone in pacchi, in beni materiali?
Quanto è cambiato il mondo? Ma soprattutto: quale cognizione abbiamo del mondo d’impresa oggi? Per dare una risposta a queste domande occorre un cambiamento di prospettiva, una lungimiranza culturale ma anche la capacità di porre rimedi opportuni alle condizioni presenti. Tra queste la capacità di mettere una accanto all’altra domanda e offerta di lavoro.
Milano Positiva si offre come un orecchio, come un luogo d’ascolto. Delle criticità sistemiche e allo stesso tempo come.luogo in cui offrire soluzioni concrete a chi deve ricollocarsi sul mercato. Casi come quelli descritti si presentano quasi ogni settimana
Bisogna saper dare una risposta.