Giovani e politica è la fine di un amore, la fine di un incontro tra due universi così da sempre vicini e paralleli? Una distanza incolmabile appare ai nostri giorni tra i giovani e la politica, in questi tempi di crisi delle ideologie e delle certezze. Sembra che i giovani e la politica abbiano perso quel senso di legame e di fiducia reciproci che li ha uniti e coinvolti reciprocamente.
La politica è creatività e immaginazione, voglia di risoluzione dei problemi e fiducia in un futuro migliore. Sono i giovani che sono protagonisti di uno spirito di creatività e voglia di guardare positivamente al futuro. Ma tra i giovani e la politica sembra ci sia una fine di un amore. La politica appare lontana e vuota da una realtà di fiducia e voglia di insegnare. E i giovani appaiono come svuotati delle speranza di credere al domani.
Le idee sono vecchie nell’universo della politica. Mancano idee giovani, quelle che creano quel cambiamento che serve al mondo, e alla politica, per cambiare. La politica ha bisogno di uno spirito giovane per affrontare questioni che sono fondamentali sul futuro di una società.
Sono i giovani che devono prendere in mano il proprio futuro per evitare la fine di un amore. Non basta aspettare che sia la politica a muoversi per inerzia. È la società civile, e in essa i giovani, che deve muoversi in avanti nell’affrontare gli importanti problemi che caratterizzano la vita di tutti.
La politica deve tornare a coinvolgere chi ha ancora la voglia di mettersi in gioco. Partendo dalla società civile e dalle associazioni, che più di tutte sono capaci di parlare con i territori e con i propri problemi. La politica, indifferentemente dal suo colore, deve guardare al bene di una collettività che viene prima dei singoli interessi.